Passa ai contenuti principali

Recensione: Più profondo del mare, Melissa Fleming


"Forse c'è interesse nei nostri confronti, ma solo a parole. Io sono sfinita. Non posso tornare dai miei genitori, e la mia famiglia non può venire qui. Ho ascoltato tante promesse, ma voglio vedere dei fatti." 



TRAMA
L'esile salvagente intorno alla vita tiene a galla Doaa e due bambine, una di pochi mesi, l'altra di nemmeno due anni, a lei affidate dai genitori prima di scomparire per sempre nelle acque, come altre centinaia di persone. Doaa ha paura, lei ha sempre odiato l'acqua, sin da piccola, e solo la guerra e la disperazione che l'accompagna l'hanno convinta a lasciare la sua famiglia e la sua casa in Siria e mettersi su quel barcone. Aveva tanti ricordi felici e tanti sogni da realizzare, che ora galleggiano intorno a lei insieme ai relitti dell'imbarcazione e ai pochi superstiti dei 500 che si erano messi in viaggio. Erano quasi arrivati, solo poche ore di mare li separavano dall'Italia, risate liberatorie cominciavano a levarsi dal ponte, quando un peschereccio si dirige contro di loro, una, due volte. Per farli affondare. Il barcone non regge e tutti si gettano in acqua. Molti annegano subito. Anche Doaa non sa nuotare e solo il salvagente che le porta il marito la tiene a galla. E lo farà per i successivi quattro giorni, in cui le voci e i lamenti intorno si spengono uno dopo l'altro…


Salve lettori, il libro di cui vi parlo oggi è una sorpresa arrivata un paio di giorni fa da Piemme e uscita da poco: Più profondo del mare. 


Credo sia superfluo dire che questo libro mi ha profondamente commossa e per quanto difficile ho apprezzato ogni singola pagina, la testimonianza di Doaa sapientemente raccontata da Melissa Fleming, Capo delle Comunicazioni per l'alto commissariato per le Nazioni Unite è fondamentale per aprire gli occhi e il cuore su quella che è diventata una delle crisi umanitarie più gravi della storia.

Più profondo del mare non è solo un libro, è la storia di una persona, di un popolo intero costretto a compiere azioni troppo spesso sottovalutate a una visione esterna ma fondamentali per la loro sopravvivenza. Attraverso gli occhi della giovane protagonista e della sua famiglia si riesce a cogliere un accenno di quelle che sono le forze che spingono centinaia di persone ogni giorno a rischiare la propria vita tra le onde del Mar Mediterraneo.

Questa storia riesce a toccare tutte le corde emotive, complice il fatto che si tratta di una testimonianza vera, frutto di numerose interviste ai protagonisti nell'interesse di rispettare il più possibile i dettagli degli avvenimenti.

La scrittura è uno dei punti forti di questo romanzo e grazie a questa risulta molto facile immedesimarsi nella protagonista, una ragazzina di neanche 18 anni costretta a crescere in fretta per poter sopravvivere in una terra che giorno dopo giorno è stata sgretolata della guerra, vedendo da vicino gli orrori avvenuti durante la primavera araba e l'escalation che ha portato alla distruzione della Siria come la conosceva.

Il successo di questo libro sta nella sua semplicità e nell'essere in grado di raccontare uno dei drammi del nostro tempo riuscendo a mantenere la giusta delicatezza ed empatia, è stato già tradotto in dieci lingue e presto diventerà un film diretto da Steven Spielberg.  

Per quanto siano difficili e dolorosi sono grata di poter leggere questo genere di libri, non storie di supereroi ma storie di persone comuni e atti di ordinario coraggio, storie di guerre e genocidi in cui non c'è nulla di romanzato o di intrattenimento, solamente verità che meritano di essere raccontate e che soprattutto necessitano di essere ascoltate. 


"Nessuna persona in fuga da guerre e persecuzioni dovrebbe morire in mare cercando la via della salvezza." 

Per sapere di più sulla vita di Doaa vi consiglio questa pagina: La storia di Doaa

Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione: "Riparare i viventi", Maylis De Kerangal.

Salve lettori, il libro di cui vi parlo oggi tratta di un tema molto importante e al quale io tengo molto: la donazione degli organi. Il tema è molto delicato e ciò che rende questo libro degno di essere letto è la capacità della scrittrice di parlarne in un modo realistico e delicato, senza cadere mai nell'insensibilità o nella brutalità, entrambe possibili quando si affronta un soggetto così difficile. La storia prende il via con l'incidente in cui incorrono tre amici una mattina di inverno e procede con la descrizione di tutti quei meccanismi che dal momento in cui la tragica sentenza "morte cerebrale" viene emessa prendono il via. Attraverso questo libro riusciamo a comprendere tutte le sfumature delle emozioni umane che in quei tragici momenti si susseguono, e soprattutto ci avviciniamo a comprendere cosa voglia dire dover prendere una difficile decisione come è quella della donazione degli organi. Per questo motivo sono completamente a favore ad una

I sei volti dell'amore. Sarah Jio

Trama: Jane Williams non ha dubbi: tanto i fiori sono semplici e diretti - le rose rosa servono per chiedere perdono, quelle rosse per mettersi in mostra, le glossinie per indicare l'amore a prima vista - quanto le persone sono complicate e inaffidabili. Così, mentre il suo negozio è aperto a chiunque voglia mandare il messaggio giusto, il suo cuore è chiuso e impenetrabile. Troppi sbagli, troppo dolore, troppi rimpianti. In più, da qualche tempo, Jane è inquieta: di tanto in tanto la vista le si offusca e lei cade in preda a violenti emicranie. Un mistero, dicono i medici, incapaci di individuare l'origine di quei malesseri... Poi, nel giorno del suo ventinovesimo compleanno, una donna si presenta nel negozio di Jane; sostiene di conoscerla dal giorno in cui è nata e che quei disturbi non sono affatto sintomi di una malattia, bensì la manifestazione di un dono straordinario: la capacità di "vedere" l'amore, quello puro e sincero. Un dono ch

Recensione: Per primo hanno ucciso mio padre, Loung Ung

"Al pensiero di una torta tutta per me sento lo stomaco contrarsi.  Raccolgo un pezzo di carbone da terra.  Me lo metto in bocca con cautela e lo mastico.  Non sa di niente, ha una consistenza gassosa e lievemente salata.  Ho sei anni e invece di festeggiare con torte di compleanno mastico un pezzo di carbone." Ammetto che mi ci è voluto più tempo del solito per finire questo libro, non perché non fosse leggibile o bello, ma perché ricco di una tematica così importante e attuale, come possono essere solo la guerra e il genocidio, che ho avuto bisogno di tempo per metabolizzato e leggerlo con il giusto rispetto. La cosa che più mi ha sconvolta è il fatto che ciò che viene narrato è una storia vera, non solamente il contesto storico e politico ma gli stessi eventi descritti sono parte integrante della vita di questa donna, Loung Ung, oggi attivista per i diritti umani e che all'epoca della guerra aveva solamente cinque anni.   La lettura è un'esperienza qua