Passa ai contenuti principali

Orme, Robyn Davidson




"Entrai in uno spazio, in un tempo, in una dimensione completamente nuovi. Mille anni si comprimevano in un giorno e ogni mio passo durava secoli."

Buongiorno cari lettori, la recensione di oggi riguarda un libro che mi è stato regalato a Natale e che finalmente ho avuto il tempo di finire. Tra la sessione invernale e mille altre cose sto tralasciando molte letture a malincuore, ma questa non potevo proprio abbandonarla.

Ho adorato questo libro. È stato scritto negli anni '80 quindi non è proprio recente, ma racconta la storia vera vissuta in prima persona dalla scrittrice. Conosciuta da tutti come "La signora dei cammelli", Robyn Davidson e' diventata famosa nel 1977 in seguito alla sua avventura di 1700 miglia nel deserto australiano sola con i suoi quattro cammelli e la sua cagnolina.
Un'avventura nata per nessun'altra motivazione se non il viaggio stesso, non per la curiosità per i luoghi, non per un'avventura da condividere con amici, solo l'andare. Il perdersi, per riuscire a ritrovare se stessi lungo la strada.
Da Alice Springs all'oceano sulla costa ovest australiana, solo in compagnia del deserto, del caldo torrido, della preoccupazione e dei propri pensieri, e allo stesso tempo pura e semplice libertà, profondo cambiamento interiore e abbandono di qualsiasi limite imposto dalla società.
Circa 9 mesi di viaggio, di cui si ha testimonianza fotografica grazie a Rick, fotografo del National Geographic che ha percorso qualche tratto con lei, oscillando dalla figura di salvezza e compagnia a "ladro" e intruso dell'avventura stessa.
Un libro che vi aprirà gli occhi sulla bellezza di questo sconfinato paese dell'anima antica, sull'ospitalità e la cordialità della gente, sul mondo dei cammelli e soprattutto sul l'importanza del rapporto ancestrale tra gli aborigeni e la loro terra.

"Le due cose importanti che ho imparato sono state che puoi essere forte e coraggiosa solo se ti permetti di esserlo, e che la parte sicuramente più difficile di ogni avventura e' compiere il primo passo, prendere la prima decisione."

Se avete voglia di perdervi per qualche ora in un territorio ancora incontaminato e che profuma di libertà vi suggerisco caldamente questo libro!


A presto e buona lettura!




Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione: "Riparare i viventi", Maylis De Kerangal.

Salve lettori, il libro di cui vi parlo oggi tratta di un tema molto importante e al quale io tengo molto: la donazione degli organi. Il tema è molto delicato e ciò che rende questo libro degno di essere letto è la capacità della scrittrice di parlarne in un modo realistico e delicato, senza cadere mai nell'insensibilità o nella brutalità, entrambe possibili quando si affronta un soggetto così difficile. La storia prende il via con l'incidente in cui incorrono tre amici una mattina di inverno e procede con la descrizione di tutti quei meccanismi che dal momento in cui la tragica sentenza "morte cerebrale" viene emessa prendono il via. Attraverso questo libro riusciamo a comprendere tutte le sfumature delle emozioni umane che in quei tragici momenti si susseguono, e soprattutto ci avviciniamo a comprendere cosa voglia dire dover prendere una difficile decisione come è quella della donazione degli organi. Per questo motivo sono completamente a favore ad una

Recensione: Per primo hanno ucciso mio padre, Loung Ung

"Al pensiero di una torta tutta per me sento lo stomaco contrarsi.  Raccolgo un pezzo di carbone da terra.  Me lo metto in bocca con cautela e lo mastico.  Non sa di niente, ha una consistenza gassosa e lievemente salata.  Ho sei anni e invece di festeggiare con torte di compleanno mastico un pezzo di carbone." Ammetto che mi ci è voluto più tempo del solito per finire questo libro, non perché non fosse leggibile o bello, ma perché ricco di una tematica così importante e attuale, come possono essere solo la guerra e il genocidio, che ho avuto bisogno di tempo per metabolizzato e leggerlo con il giusto rispetto. La cosa che più mi ha sconvolta è il fatto che ciò che viene narrato è una storia vera, non solamente il contesto storico e politico ma gli stessi eventi descritti sono parte integrante della vita di questa donna, Loung Ung, oggi attivista per i diritti umani e che all'epoca della guerra aveva solamente cinque anni.   La lettura è un'esperienza qua

Recensione: L'incastro (im)perfetto (Ugly love) di Colleen Hoover

Si sa, tutto ciò che esce dalle mani di questa scrittrice é un successo assicurato, ma non ci si riesce mai ad abituarsi, e' un continuo superamento di se stessa, leggendo la serie Hopeless  (Le coincidenze dell'amore- Le sintonie dell'amore) pensavo avesse scritto dei libri bellissimi, fissando l'asticella delle aspettative molto in alto, ma ancora una volta mi ha sorpreso con Ugly Love. Ugly love, in italiano L'incastro (im)perfetto, e' un libro profondo, commovente (preparate i fazzoletti) dove, in buona parte del libro il protagonista non è l'amore spensierato e sereno ma, come dice il titolo, il brutto dell'amore, quello che non ti fa toccare il cielo con un dito, ma quello che ti costringe a sprofondare. La storia dei due protagonisti, Tate e Miles e' difficile e tormentata, lei, sorella dell'amico di Miles, e' infermiera e studentessa a tempo pieno, lui è un pilota di volo con un passato del quale non è a conoscenza nessuno e che