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Margaret Atwood al Noir in Festival



Salve lettori, come vi avevo preannunciato oggi Margaret Atwood è stata ospite al Noir in festival presso l'università IULM di Milano. È stato davvero un piacere poterla ascoltare e i temi trattati sono stati molto interessanti, ha parlato di femminismo, dei suoi libri più famosi e delle serie Tv che ne sono state tratte. A moderare l'intervento sono stati lo scrittore Antonio Scurati e Nicoletta Vallorani, scrittrice e docente dell'Università Statale di Milano.

Qui vi scriverò quello che ci ha raccontato, buona lettura! 

D- Uno dei temi principali ne Il racconto dell'ancella  è sicuramente quello della sterilità e guardando anche i dati attualissimi che l'ISTAT ha rilasciato (in cui le nascite in Italia sono diminuite ad un ritmo di circa 15 mila all'anno) è un tema assolutamente attuale, a cosa pensa che tutto questo sia dovuto? E parlando dell'aborto, è possibile che diventi necessario quello che prima era desiderabile?

M.A-  Credo che i motivi per questa sterilità siano molteplici, uno dei più importanti è sicuramente il fattore economico, mantenere un figlio nella nostra società è diventato sempre più caro e questo può inibire la voglia di fare molti figli, ma per trovare una risposta credo che bisogni guardare nei tempi antichi, quando serviva tanta mano d'opera era naturale partorire molti figli, mentre in una società in cui le popolazioni erano nomadi era difficile prendersi cura e trasportare più di due o tre figli alla volta. Con l'evoluzione stessa della società infine si è creata una situazione in cui la maggior parte delle donne non si sposano più a sedici anni, possono avere un'istruzione e un lavoro, e questo spesso ritarda la voglia di fare figli.
Per rispondere alla sua seconda domanda dico che uno fa le cose per le quali viene rispettato, se  voi aveste voluto più di un figlio avreste dovuto rispettare  di più la donna, in una società economica solo l'economia, e quindi il denaro, ha rispetto.

D- Basta essere donna e scrittrice e parlare di certi temi per essere definita "femminista", so che lei ha una forte opinione a riguardo 

M.A- Se qualcuno mi chiede se sono femminista io per prima cosa chiedo che cosa intendono per femminismo, se non sanno cosa rispondere non hanno idea di cosa stanno parlando, e come potrei in questo caso saperlo io? Molti pensano che voglia dire che le donne sono angeli ma ma siamo andati tutti a scuola e sappiamo che non è vero, sappiamo cosa sono le mean girls e  la donna come angelo è una fantasia che avevano solo nell'Ottocento. Le donne sono migliori degli uomini? Quali donne e quali uomini? Sappiamo che esistono uomini gentili anche grazie al detto "Un brav uomo è difficile da trovare ma lo puoi trovare".
Io seguo di più l'approccio legale, le donne sono esseri umani e i diritti umani si applicano a tutti quindi preferisco dire "persone che sono donne" e "persone che sono uomini".

Se essere femminista vuol dire sostenere che le donne sono esseri umani allora sì, su questo sono femminista.

D- Il racconto dell'ancella (La serie) ricalca questo aspetto culturale, il libro sembra essere la sceneggiatura stessa talmente è riprodotto fedelmente ma uno dei pochi personaggi che scompaiono è la madre dell'ancella...

M.A- Comparirà nella seconda stagione

D- ... Durante un dialogo tra madre e figlia quest'ultima dice "volevate una cultura di sole donne, eccola", ha scritto questa parte come critica revisionista nei confronti di quel tipo di femminismo di cui parlavamo prima? 

M.A- Ci sono sempre stati movimenti, non solo femministi, con punti di vista diversi (economici, demografici). La cosa che però tutti i modi di vedere il femminismo hanno in comune è un focus particolare verso lo stesso problema.

D- Il femminismo in quella forma è stato necessario in quel momento storico ma se lo si  porta agli estremi è quasi totalitario.

M.A- Tornando agli anni '30 ci sono state molte battaglie tra l'estremamente sbagliato e l'estremamente giusto. Quando combattiamo per un mondo migliore vinciamo, ma ovviamente non è mai la versione perfetta che ci immaginavamo e allora di chi è la colpa? È molto importante per i giovani conoscere e capire queste cose.

D- "Dormivo ed è così che abbiamo fatto si che accadesse" molte volte le narrazioni nascono dalla consapevolezza data dalla storia. A che cosa serve la storia quando si è scrittori? Inoltre spesso molte persone vogliono insegnare all'artista il suo ruolo per usarli come megafoni per i loro scopi ma l'artista ha un solo compito: fedeltà alla sua vocazione.

M.A- La storia è il modo in cui le persone si comportano con certe circostanze. Ci sono quattro tipi di combinazioni:

- persona ordinaria / circostanza ordinaria
- persona straordinaria / circostanza straordinaria
- persona straordinaria / circostanza ordinaria
- persona ordinaria  /circostanza straordinaria

La maggior parte delle storie vede la combinazione straordinario/straordinario mentre per i miei libri io scelgo sempre una persona ordinaria che si ritrova in circostanze straordinarie.
Io leggo molta storia, di tutti i tipi, ho addirittura uno scaffale intero nella mia biblioteca dedicato alla morte nera (peste), è davvero interessante vedere come reagiscono le persone e questo porta a leggere e scrivere di sci/fi. Ci piace pensare che se ci trovassimo in certe situazioni agiremmo con intenzioni nobili e coraggiose, ma probabilmente no.

Probabilmente per tutta la vita mi hanno detto che cosa fare e una delle più giuste  è stata "non essere mai un'artista" ma fortunatamente sono cresciuta nei boschi e non ho socializzato molto e non ho sentito la pressione sociale. Se qualcuno ti dice qualcosa e tu obbedisci si  è in uno stato totalitario. Gli artisti capiranno da soli cosa fare e se hanno il coraggio di fare allora in quel caso poi possiamo commentare, ma non prima.

D- Come ha vissuto l'introduzione nel linguaggio televisivo e come è il suo rapporto con il mondo delle serie?

M.A- In realtà ho iniziato io stessa a scrivere screenplay nel 1971ma ho smesso perchè era come se fosse un "summer camp" in cui a seconda del tempo e delle persone che ti ritrovi può essere splendido o un disastro quindi non mi trovavo bene con il genere di lavoro "di gruppo". Fortunatamente i team per entrambe le serie (Il racconto dell'ancella / L'altra Grace) erano eccellenti.

D- Ci sono alcune differenze tra il libro (Il racconto dell'ancella) e la serie a cosa è dovuto?

M.A- Principalemte ai meccanismi dello show televisivo inoltre nel libro molte cose avvenivano nella mente della protagonista, cosa difficle da rendere sullo schermo ma che siamo riusciti a fare grazie alle voci fuori campo e alla straordinaria bravura nella recitazione dell'attrice Elisabeth Moss

La cosa curiosa è stata vedere come hanno reagito i vari paesi quando all'epoca (1985) uscì il libro: nel Regno Unito la reazione è stata "divertente", in Canada dove siamo tutti abbastanza nervosi è stata "Potrebbe succedere?" e negli Stati Uniti "Quanto tempo ci rimane ancora"e questo credo che sia una cosa che fa riflettere.





Grazie al Noir in festival e alla Casa Editrice Ponte alle Grazie  per aver portato in Italia questa fantastica scrittrice.

Commenti

  1. Bellissima la riflessione sul femminismo, mi sta facendo pensare molto💖

    RispondiElimina
  2. Quanto avrei voluto esserci anche io! ♥ dev'essere stato proprio un bell'incontro 😍

    RispondiElimina

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